Via Clodia Sovana - Rosellepoderesantapiapoderesantapia on GPSies.comGPSiesUserOnWebVia Clodia Sovana - Roselle on GPSies.comtrackOnWebone-way trip67171.4507946411931.01759.016.0621.0303.00000Museo Diocesano di Palazzo OrsiniwebgenericGeneric308.00000Museo Civico Archeologico della Civiltà EtruscaIstituito nel 1995, conserva un'esposizione di reperti prevalentemente etruschi, risalenti al periodo arcaico (VII-VI sec. a.C.) scoperti durante gli scavi fatti alla necropoli di Poggio Buco e nell'abitato di Pitigliano. La raccolta va dalle ceramiche primitive ai grandi vasi di Bucchero decorati a basso rilievo. C'è anche un magazzino-laboratorio con le ceramiche in restauro.webgenericGeneric306.00000Museo della cultura ebraicawebgenericGeneric304.00000SinagogaPitigliano fu terra ospitale e rifugio per gli ebrei a partire dalla fine del 1400, dove nel corso degli anni, grazie a favorevoli condizioni e buoni rapporti con la cittadinanza cristiana, vi si stabilì una fiorente Comunità Ebraica. La cultura autoctona risulta tutt'oggi arricchita sotto vari aspetti da questa secolare convivenza: dal punto di vista enogastronomico, espressioni linguistiche e memorie personali. Inoltrandosi per Via Zuccarelli, si raggiunge il Tempio ovvero la Sinagoga costruita nel 1598 (5358 secondo il calendario ebraico) dai primi ebrei giunti a Pitigliano. ù I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale danneggiarono gravemente l'edificio finchè non collassò in un parziale crollo alla fine degli anni 50 del novecento. Ristrutturata di recente, ospita saltuariamente funzioni e cerimonie religiose ed è meta di numerosi visitatori provenienti da tutto il mondo. Sottostanti al Tempio ebraico si possono visitare i locali appartenenti all'antico Ghetto, tutti scavati nel tufo, all'interno dei quali venivano svolte le principali attività che scandivano la quotidianità della Comunità Ebraica.webgenericGeneric220.00000Via cava di San GiuseppeE’ la Via Cava più lunga e presenta nel fondo le impronte degli zoccoli degli asini che per secoli l’hanno percorsa. Lungo il percorso, sulla sinistra si trova una necropoli; più avanti, incastrato fra due massi, un quadro raffigurante S. Giuseppe della pittrice Licia Formiconi. Risalita tutta la Cava, si trova un sentiero che conduce alla Fontana dell’Olmo. Da qui si può continuare fino a Sovana oppure tornare indietro fino all’incrocio e, se non si vuol ripercorrere la Via Cava, girare a sinistra e ritornare per la asfaltata (con scarsissimo traffico). In prossimità del ponte sul Lente, si può risalire a Pitigliano attraverso la via Cava di Poggio Cani, per poi raggiungere la strada che costeggia il paese, denominata ' Selciata', da qui vi è l' accesso al centro storico, risalendo la scalinata che si trova nel punto più estremo del paese, si arriva alla Porta di Sovana.genericGeneric215.00000Via cava di Poggio CaniE' la più vicina al paese, ed ha dimensioni più modeste rispetto ad altre.genericGeneric206.00000Via cava di FratenutiE’ forse la Via Cava più spettacolare, con pareti alte fino a venti metri .genericGeneric313.00000Museo Archeologico all'aperto Alberto ManziwebgenericGeneric391.00000Museo del Medioevo e del RinascimentowebgenericGeneric392.00000Necropoli di San RoccoSi tratta di un piccolo abitato rupestre, arroccato sullo sperone tufaceo di San Rocco, testimonia il passaggio di numerosi esseri umani, i quali hanno contribuito a lasciare segni e tracce in alcuni casi poco identificabili e di difficile datazione. Di particolare interesse risulta essere la Chiesa di San Rocco, risalente probabilmente al XVII secolo.webgenericGeneric363.00000La Mano di Orlando - LeggendaLungo la provinciale partendo da Sovana a circa 2 km sulla sinistra è situata la Mano di Orlado, un grande macigno scolpito nel tufo a forma di mano. la tradizione popolare tramanda che la mano, fosse nata a causa di Orlando, che avrebbe stretto il masso tufaceo durante l'assedio di Sovana condotto da Carlo Magno.genericGeneric287.00000Museo di San MamilianoInside the museum there is the 'Sovana gold', a unique treasure of 498 gold coins founded in the San mamiliano Church in the 2004. The coins are from the 420 a.C. to 550 a.C.webgenericGeneric278.00000Rocca AldobrandescaPiccolo centro costruito da poche case, da sempre conosciuto come uno dei borghi più belli della maremma, conserva ancora oggi il suo aspetto medievale. Passeggiando lungo la via principale, che va dalla Rocca al Duomo, si ha la sensazione che il tempo si sia fermato in attesa del nostro arrivo. Costruito su un pianoro tufaceo le prime tracce di occupazione risalgono all'età del Bronzo. L'area fu poi abbandonata e riabitata dal VII sec. A.C . Il vero sviluppo della città si ebbe maggiormente dopo la conquista romana. Degli abitati etruschi non sappiamo quasi niente ma numerosi reperti etruschi e romani sono stati riportati alla luce dalle necropoli che si estendono lungo una vasta area intorno a Sovana e offrono tombe monumentali a tempio, a edicola e tombe a dado. Fu sotto il dominio bizantino fino alla fine del VI sec in seguito passò ai Longobardi. Il borgo fu costruito in epoca medievale quando la contea di Sovana apparteneva alla famiglia degli Aldobrandeschi. In seguito con il matrimonio tra Anastasia Aldobrandeschi e Romano Orsini passa ai Conti Orsini. Nel 1440 fu conquistata da Siena e ripresa dagli Orsini nel 1552. Dopo pochi anni entrò a far parte del Granducato di ToscanawebgenericGeneric250.00000Via Cava di San Sebastiano e Tomba della SirenaItinerario: si consiglia l'uso di scarpe comode Durata del percorso: 30 minuti circa Difficoltà media (non accessibile ai diversamente abili) Si supera il torrente Calesine attraversando un ponte di legno e si continua dietro la Chiesa di San Sebastiano su un percorso piuttosto ripido fino a un bivio: a destra si raggiunge la Via Cava di San Sebastiano mentre a sinistra il percorso permette la visita delle tombe monumentali a semidado e della tomba a edicola della Sirena dove termina il percorso.genericGeneric225.00000Parco Archeologico Città del TufoThis park is situated in an area really rich in nature and mediterranean woods. Inside,there are necropolis and some of the most important etruscan tombs like Tomba Ildebranda, Tomba dei Demoni Alati,Yomba della Sirena. From here,you can achieve to Vie Cave,ancient etruscan tracks, that pass through the tufa rock , in an unique and mystic atmosphere.webgenericGeneric442.00000Chiesa di San MartinoChiesa di San Martino (San Martino sul Fiora) La chiesa di San Martino fu edificata in epoca cinquecentesca e ricostruita completamente tra il 1952 e il 1956. Si presenta come un imponente edificio in stile neoromanico in pietra rossa locale. All’interno sono conservate due tele del XVII secolo. Sul fianco destro si eleva il campanile con orologio, installato nel 1985webgenericGeneric501.00000Belvedere di San MartinoDa qui abbiamo una posizione privilegiata sopra le valli circostanti, per una full immersion nella natura.webgenericGeneric370.00000Chiesa della Visitazione di MariaChiesa della Visitazione di Maria (Poggio Capanne) La Chiesa della Visitazione di Maria è l’edificio più antico del borgo e risale alla seconda metà del Quattrocento. All’interno si trovano opere di notevole merito artistico: una Visitazione del XVII sec., una Madonna col Bambino fra i Santi Giuseppe e Domenico del XVIII sec. e una scultura lignea del Crocifisso.webgenericGeneric549.00000Belvedere di Catabbio. Dalla strada per Catabbio, piccolo borgo nel comune di Semproniano, si può ammirare un paesaggio indimenticabile.genericGeneric589.00000SempronianoLa tradizione fa risalire l'origine di Semproniano alla romana Gens Sempronia e, nelle vicinanze (zona di Rocchette di Fazio), sono stati ritrovati resti archeologici di una fattoria risalente al periodo etrusco. La documentazione storica risale sicuramente a prima dell'anno mille, quando i borghi di Semproniano e Rocchette appartenevano al feudo della famiglia Aldobrandeschi. Verso la metà del '300 il paese si sottomise a Siena, rimanendo così nel territorio della repubblica fino al '500, epoca in cui venne conquistato temporaneamente dagli Spagnoli prima di entrare definitivamente nel Granducato di Toscana. Seguì un lungo periodo di abbandono e decadenza, tanto che il centro venne successivamente inglobato per un lungo periodo nel Comune di Roccalbegna, fino a divenire autonomo il 29 gennaio 1963.genericGeneric423.00000Torre cilindricaLa Torre come raggiungerlo:si consiglia di raggiungere Poggio Murella e di attraversare il borgo (tramite via del Poggio). Una volta arrivati di fronte all’ufficio postale, prendete la strada sulla destra procedendo verso via del Greppo quando visitarlo: la torre si trova all’interno di un giardino privato In località La Torre, all'interno di un giardino privato, si trova un'altra struttura interessante: una torre cilindrica con basamento quadrangolare, rivestita in opera mista di reticolato e ricorsi di mattoni. La torre è una struttura di epoca romana databile al II secolo d.C., costituita da una base quadrata di muratura in reticolato e una parte superiore troncoconica in opera mista. L’ingresso era sul lato nord e conduceva ad una scala lungo le pareti interne. Questo elemento ha fatto supporre che potesse trattarsi di un punto di avvistamento o di una torre di segnalazione, data anche la posizione panoramica, ma non è da escludere che possa essere stata una tomba monumentale, anche se manca una camera funeraria.webgenericGeneric314.00000Castellum AquarumCome raggiungerlo: A Poggio Murella procedere per via del Greppo e poi via dei Sassi bianchi. Superato il cimitero, seguire la stradina sulla destra. Poco più avanti troverete la struttura sulla vostra sinistra. Quando visitarlo: il sito è ad entrata libera e sempre aperto Il Castellum Aquarum è una grande cisterna coperta da volte a botte sostenute da pilastri con una capacità di 4.000 mc (m 33,80 x 15, 35 x 8). La struttura fa parte di un complesso molto più ampio, costituito da almeno tre cisterne e varie altre strutture di difficile e complessa interpretazione; è stato ipotizzato che si potesse trattare di un sistema di captazione delle acque di alcune sorgenti della zona per convogliarle verso la città di Saturnia, forse collegato anche ad un’area sacra, oppure del monumentale apparato idrico di una imponente residenza. Sulla base della tecnica muraria e dello scarso materiale noto, il complesso sembrerebbe da datare alla seconda metà del I secolo a.C.webgenericGeneric403.00000Museo Storico della Filarmonica "Pietro Mascagni"Situato in Via Corsini, 1 il museo ospita gli strumenti ed i documenti della banda paesana, istituita nel 1884 ed ancora attiva. Per informazioni Tel: 0564-607977webgenericGeneric392.00000Belvedere di Poggio MurellaDa questo belvedere avrete di fronte a voi la dolce collina di Saturnia, e la valle scorre fino al mare arrivando all'Argentario.webgenericGeneric137.00000Cascate del MulinoLe Cascate del Mulino, considerate da Lonely Planet fra le migliori terme libere al mondo, sono l’attrattiva turistica più recensita ed apprezzata della Maremma Toscana. Recentemente sono state citate nella classifica stilata da HuffingtonPost sui siti turistici più importanti d’Italia e sono state inserite nell’elenco delle destinazioni da vedere almeno una volta nella vita dal New York Times e dal The Guardian. La particolarità del luogo sono le spettacolari vasche naturali, formate dallo scorrere continuo delle acque sulla roccia calcarea. Le cascate sono alimentate dalle acque termali del torrente Gorello (circa 37 °C), creato dalla sorgente delle Terme di Saturnia. Le acque termali solfuree hanno rinomate proprietà terapeutiche e benefiche. L’accesso al sito è libero ed è normale trovare persone che vi si recano per una pausa rigenerante a qualsiasi ora del giorno. Le Cascate del Mulino rappresentano uno di quei luoghi che, una volta conosciuti, rimangono nella mente del visitatore. Qui è veramente possibile ritagliarsi un angolo di paradiso, contemplando le colline ed i paesaggi sconfinati tipici della Maremma.webgenericGeneric298.00000CastelloIl Castello oggi è una residenza privata, visibile solo esternamente, e come appare ai nostri occhi è il risultato di una ricostruzione degli anni ‘20 del ‘900, ma la sua storia è molto più antica. Al di sotto di esso vi è una cisterna romana, sulla quale gli Aldobrandeschi eressero la loro rocca, restaurata da Siena nel XV sec. e recentemente dalla famiglia Ciacci.webgenericGeneric389.00000Porta Romana-Via ClodiaPORTA ROMANA E’ l’unica porta rimasta delle esistenti (porta Fiorentina, porta di Fontebuia, Porta dell’Inferno o di Fonte Cenciosa) e risale al periodo senese, anche se probabilmente delle porte esistevano anche nelle epoche precedenti. Essa è stata realizzata anche con materiali di recupero,come si può facilmente dedurre dalla lastra in travertino con iscrizioni latine che vi è incastrata. VIA CLODIA, la Via Clodia è una strada basolata di epoca romana, probabilmente realizzata su un precedente tracciato etrusco; iniziata nel III sec. a. C., fu ultimata nel II sec. Essa collegava la città con tutti i principali centri della costa e dell’interno. Il suo tracciato è ancora discusso, ma possiamo seguirlo a partire da Tuscania, da cui proseguiva verso Canino, Castellardo, la Villa della Selvicciola, Castro, la Selva del Lamone, attraversava il Fiume Fiora nei pressi dell’attuale ponte sulla S.R. n. 74 fra Manciano e Pitigliano, per poi continuare fino a Saturnia. Il percorso è percorribile a piedi fino alla strada provinciale n 10, al di là dalla quale si trova un’entrata alle Terme di Saturnia. LE MURA Il paese è circondato da un’imponente cinta muraria, i cui tratti più antichi risalgono al III sec. a.C., quando Saturnia era ormai romana. Sotto Silla il circuito fu rafforzato com’è evidente in Via degli Aldobrandeschi, dove le mura sono oggi inglobate in una casa. Le numerose guerre tuttavia danneggiarono notevolmente la cinta muraria originaria, così che Siena fu costretta a restaurarle, dotandole dei tipici merli, visibili nelle vicinanze della distrutta Porta Fiorentina.genericGeneric296.00000Museo e percorso archeologico urbanoIl Museo archeologico di Saturnia ospita la collezione di reperti raccolti dalla famiglia Ciacci, latifondisti della zona, tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, in parte rinvenuti nei vasti latifondi di proprietà della famiglia, in parte raccolti come donazioni da parte di agricoltori abitanti nelle zone di Saturnia, Sovana e Pitigliano. I materiali, ceduti allo stato nel 1978, sono stati dapprima esposti nel Museo Archeologico di Grosseto e infine nel 2003 riportati a Saturnia. I reperti offrono una panoramica completa dei materiali più caratteristici della media valle del Fiora per tutta l’età etrusca e romana, dal VII secolo a. C. fino all’epoca imperiale. La visita è utilmente integrata dalla visione dei reperti di epoca romana esposti in Piazza Vittorio Veneto, e dalla Necropoli del Puntone.webgenericGeneric293.00000Bagno SeccoIn Via Mazzini troviamo una struttura quadrangolare, che in epoca romana era una cisterna per la raccolta delle acque in opera cementizia, rivestita di coccio pesto. Una antica leggenda narra che un tempo qui sgorgasse la sorgente delle acque termali, che fu il cavaliere Orlando a deviare. Egli si accorse che più uccideva i nemici più questi resuscitavano, così una vecchia gli disse che dentro le mura della città c’era una fonte, capace di curare i feriti e resuscitare i morti. A quel punto Orlando maledisse la sorgente: “Acqua che guarisci raspo e rogna, scendi nella valle di Saturnia” e questa gli obbedì, andando a sgorgare fuori dalle mura.webgenericGeneric298.00000Chiesa di Santa Maria MaddalenaSi affaccia su Piazza Diaz la Chiesa di Santa Maria Maddalena, d’origine romanica, ma restaurata e modificata nel corso dei secoli. Al suo interno è conservato il dipinto di Benvenuto di Giovanni raffigurante la “Madonna con il bambino fra S.Sebastiano e S.Maria Maddalena” (XV sec.), che si caratterizza per una raffinata eleganza, le sfumature cromatiche, gli effetti di luce ottenuti da studiati colpi in biacca. L’opera è inserita in un’imponente macchina processionale, realizzata in legno intagliato, dipinto e dorato, risalente alla prima metà del XIX sec. e forse uscita da una bottega senese.webgenericGeneric296.00000Piazza Vittorio venetoLa piazzetta di Saturnia è uno di quei rari luoghi in cui è ancora possibile sentire le vibrazioni di un antico passato. Ricca di verde è circondata di graziosi bar e ristoranti, la piazza è un vero e proprio museo a cielo aperto. Al di sotto dell’attuale pavimentazione in travertino, accanto alla fontana e di fronte a Via Ciacci, si cela l’incontro dei due assi stradali principali: il cardo ed il decumano massimi, risalenti al periodo della colonia romana. Davanti al ristorante “I due cippi”, nascoste dall’attuale piano di calpestio, ci sono delle terme romane, non alimentate da acque sulfuree, come dimostra il ritrovamento del calidarium, tiepidarium e frigidarium. Il pavimento di questa struttura era un mosaico in tessere bianche e nere, in cui si riconoscono un pesce e parte di un cavallo marino. Sempre nei pressi dello stesso ristorante troviamo due splendidi cippi con incisioni latine. Si tratta di due importanti testimonianze riguardanti dei personaggi pubblici, uno dei pilastri di travertino sosteneva la statua di Didio Saturnino che fu centurione comandante la prima centuria. A Didio Saturnino furono assegnate le onorificenze militari (armillae e torques) nella guerra contro i Parti e nella guerra germanica, ricevette poi la corona civica aurea l’asta d’argento da Antonino e da Severo. L’altro pilastro reggeva invece la statua di Sesto Mecio Marcello, dedicatagli dai Pagi Lucreti, gli abitanti di una località che era sotto il controllo di Saturnia. Fu duoviro di Saturnia, questore del calendario e degli alimenti ed ebbe anche la carica di curatore del pagus Lucrezio, di cui fu un benefattore. FONTANA La graziosa fontana, situata al centro della piazza, risale al 1913, quando fu inaugurato l’Acquedotto del Fiora, portando l’acqua a tutto il territorio comunale. GIARDINI PUBBLICI I giardini pubblici di Saturnia sono un vero e proprio museo all’aperto: qui sono presenti infatti moli olearie in pietra, numerose epigrafi latine d’epoca tardo-repubblicana ed imperiale, nelle quali compaiono le tipiche invocazioni ai Dei Mani. Queste testimonianze sono state recuperate, nel corso degli anni, nella campagna dei dintorni ed oggi è difficile risalire alla loro ubicazione originaria. SCAVI ARCHEOLOGICI Alle spalle del giardino vi è un’area non edificata, che in passato è stata oggetto di indagini archeologiche, restituendo tracce etrusche del IV sec. a.C., romane, medievali e rinascimentali. Qui sono noti anche i resti dell’antica chiesa di San Biagio.webgenericGeneric183.00000Necropoli del PuntoneCome raggiungerla: Da Manciano, seguire le indicazioni per Saturnia. All’incrocio per il paese, rimanere sulla SP 10 (Follonata) e dopo 2,5 km, svoltare a sinistra, in direzione Usi. Proseguire fino a nuove indicazioni per il sito archeologico (la direzione è la stessa dell’Agriturismo La Pellegrina). Quando visitarlo: il sito è ad entrata libera e sempre aperto La Necropoli del Puntone è un luogo magico e ricco di vegetazione. Delle numerose necropoli che circondano il centro di Saturnia, quella del Puntone era una delle più vicine al borgo, separata da essa dal solo corso del fiume Albegna. Esplorata e depredata ampiamente fin dall’800, è costituita da una trentina di tombe a camera con tumulo e da una decina di tombe a fossa, apparentemente disposte senza alcun ordinamento preciso. Da sempre evidenti ed esposte, furono in parte riutilizzate come deposito di attrezzi o ricovero di animali ancora in epoca recente. Le tombe, pur di dimensioni variabili, sono molto simili e realizzate con grosse lastre di travertino: all’interno del tumulo è realizzata una camera quadrangolare con un tramezzo centrale, che serviva anche per sostenere le lastre di copertura, cui si accedeva tramite un corridoiwebgenericGeneric467.00000Rocchette di FazioIl villaggio, piccolo e grazioso, fu chiamato 'Rocchette' già prima dell'anno mille, dopodichè passo sotto il dominio degli Aldobrandeschi, come molti dei villaggi della zona. Nel quattordicesimo secolo fu la volta dei Baschi di Orvieto, fino a che non divenne parte della contea degli Orsini. Dopo fu la volta di Siena, fino a che la storia del villaggio si ricollega a quella del resto della Toscana.genericGeneric529.00000Riserva Naturale "Bosco di Rocconi"webgenericGeneric531.00000RoccalbegnaIn questa terra nasce il fiume Albegna.Il paese ha origini medievali, e fu dominato dagli Aldobrandeschi e da Siena, fino al '500. Siena ne costruì le fortificazioni e organizzò il piano urbanistico.Roccalbegna fu contesa dalle grandi famiglie dell'epoca( dagli Sforza ai Piccolomini, i Bichi, i Ruspoli). Nel 1751 il paese divanne parte del Granducato di Toscana.webgenericGeneric619.00000Riserva naturale PescinellogenericGeneric680.00000Museo Etnografico della FocarazzaFocarazza is a fire ritual dating back the 18th century. One day, in 1555, men of roccalbegna were able to contrast the French soldiers. It was the day od santa Caterina and in sign of gratitude a small chapel dedicate to her was built in the area of the battle, and the ritual of Focarazza has been performed for three centuries.Alessandro Giustarini, major of the town, put together a collections of photographs of this ritual and cretes this small museum.genericGeneric439.00000Castello di MontepòIl castello è un raro esempio di villa fortificata senese del periodo rinascimentale. La struttura fortificata sorse attorno all'anno mille nelle vicinanze di un'antica pieve ma venne quasi interamente ricostruita in epoca trecentesca. Il castello passò sotto il controllo di Siena che lo vendette nel corso del secolo successivo alla famiglia dei Sergardi. In epoca rinascimentale i nuovi proprietari trasformarono la struttura castellana in fattoria fortificata e, nelle epoche successive, vennero fatte alcune ristrutturazioni che portarono ad ampliamenti. Gli ultimi restauri effettuati nella seconda metà del secolo scorso hanno riportato il complesso all'antico splendore.genericGeneric492.00000Museo Archeologico della vite e del vinoIl museo è situato all'interno dello storico Palazzo Pretorio, nel centro storico di Scansano. Aperto al pubblico dal 2001 conserva reperti provenienti da Ghiaccio Forte e dagli scavi condotti nella valle dell' Albegna. Al suo interno, oltre agli innumerevoli reperti è possibile ammirare la sala gli ex voto provenienti dal santuario di Ghiaccio Forte e la ricostruzione, a grandezza naturale, di una stanza della complesso abitativo della città fortificata. La sezione dedicata al vino si propone di documentare ed approfondire l'evoluzione della tradizione della viticoltura in Maremma, con particolare attenzione alla zona di Scansano, attraverso cinque aree: quella storica, della produzione, del ciclo della vite e del vino, delle tradizioni, dell'informazione.webgenericGeneric336.00000Castello di MontorgialiIl piccolo castello di Montorgiali è documentato almeno a partire dal XII secolo. Il castello è affiancato da un robusto edificio, probabilmente un cassero-palazzo signorile.genericGeneric26.000000Parco Naturale della MaremmaIl Parco Naturale della Maremma è un'area protetta formata da colline,spiagge e scogliere.E' un'area di 25 km di pinete,macchia mediterranea ,paludi e pascoli. All'interno vi è un patrimonio di flora e fauna inestimabile.Eì possibile prenotare visite guidate ed escursioni.Il parco offre possibilità di passeggiate a cavallo,canoa,biciclette ed attività didattiche.genericGeneric16.000000Museo Archeologico e d’Arte della MaremmaIl Museo Archeologico e d’Arte della Maremma - Museo di Arte Sacra della Diocesi di Grosseto, occupa nel centro di Grosseto il Palazzo ottocentesco del Vecchio Tribunale. Articolato su tre piani divisi in cinque sezioni e quaranta sale, percorre tutta la storia della Maremma dalla preistoria alla nascita delle città etrusche, dalla conquista romana al Medioevo e fino all'età moderna, attraverso documenti di archeologia e di arte.webgenericGeneric19.000000Museo d'Arte SacraAl terzo piano il Museo d’Arte Sacra della Diocesi di Grosseto è un museo nel museo: il Museo Diocesano è infatti associato al Museo Archeologico in base ad un accordo fra il Comune e la Diocesi che risale al 1975. Di grande valore è la collezione delle opere provenienti dalle chiese della Diocesi, attribuibili in massima parte ad artisti senesi operanti per il centro maremmano.Le ultime sale del museo introducono alla storia della città di Grosseto. Chiudono l’esposizione le sale dedicate ai reperti di età medievale e moderna da vari centri della Maremma.genericGeneric18.000000Museo di storia naturale della MaremmaIl Museo si presenta come un contenitore culturale e un luogo di dialogo tra la comunità scientifica e il pubblico, per mezzo di visite guidate, attività didattiche, progetti speciali, mostre, conferenze, convegniwebgenericGeneric127.00000RoselleArea archeologica di Roselle. Roselle era una delle città stato del regno etrusco,e fu costruita nel VII ° secolo prima di Cristo. Il sito archeologico è di inestimabile valore,perchè è possibile distinguere al suo interno le diverse stratificazioni : la città del periodo villanoviano, poi quella etrusca, poi quella romana. Si distinguono il tempio, l'anfiteatro, il quartiere termale, la necropoli.webgenericGeneric295.00000PparkingParking382.00000Podere Santa PiaThe property of Podere Santa Pia lies on the hills overlooking the Valle d’Ombrone, a beautiful and miraculously intact valley. This part of southern Tuscany, known as the Maremma, is a wonderfully peaceful and very beautiful unspoilt area.webhostelHostelVia Clodia Sovana - Roselle on 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