Albarese | Parco Naturale delle Maremma

Capalbio


Colline Metallifere


la costa Toscana

Crete Senesi


         
Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

Grosseto


Manciano


Montagnola Senese

          Walking in the Montagnola Senese


Montalcino

Monte Amiata

Montepulciano

Prato

Scansano

Siena

          Fonti di Siena

Sorano

Sovana

Val d'Elsa

Val d'orcia

          Montalcino

          Pienza

          Sant'Antimo

          San Quirico d'Orcia

          Radicofani

          Walking in the Val d'Orcia


Val di Chiana


         Montepulciano

         Montefollonico


Valle d'Ombrone

 

 

 

 

 

 

 





 
Val d'Orcia

RadicofaniRoccaEntranceMastio

 
Entrata e Mastio della Fortezza di Radicofani [1]

 

Toacana ] Galleria di immagini  
     
   

Radicofani | Entrata e Mastio della Fortezza di Radicofani, la Rocca di Ghino Di Tacco

 


   
   

La possente Rocca o Fortezza di Radicofani sorge all’estremità meridionale della Val d’Orcia, su un collina stretta fra il Monte Amiata e il confine con Umbria e Lazio; costruita più di mille anni, fu nominata per la prima volta nel 973, dalla cima di una imponente rupe basaltica di 896 m, dalla quale domina tutto il territorio posto fra il Monte Cetona, la Val d’Orcia e il Monte Amiata. Il valico di Radicofani fu protagonista di un episodio storico unico nel suo genere: verso la seconda metà del XV secolo i senesi, preoccupati dal fatto che un largo tratto della Via Francigena risultava difficilmente controllabile dalla Rocca, lo sostituirono, dopo averlo reso inagibile, con un nuovo tracciato che passava proprio sotto le fortificazioni. Per la sua importanza strategica fu da sempre contesa ed è quasi impossibile tracciare in modo preciso la sua storia. Inizialmente Radicofani fu sotto il controllo dell’Abbazia del SS. Salvatore del Monte Amiata ma ben presto i conti Aldobrandeschi cercarono di sostituirsi ai monaci benedettini (1081). Il controllo dei senesi iniziò nel 1139, quando il conte Manente di Pepone donò una sesta parte del castello al Vescovo di Siena. Ma i monaci non si arresero e si giunse ad un compromesso con l’aiuto della Chiesa Romana, alla quale fu concessa, nella figura di Papa Eugenio III, metà della rocca. Adriano IV, successore di Eugenio, fece subito fortificare il castello e nel 1198 Innocenzo III lo potenziò ancor di più. Da questo periodo in poi Radicofani si trovò continuamente al centro delle lotte tra Siena e l’alleata di dei fiorentini Orvieto, con la costante intromissione del Papato romano.[2]

 

Museo del Cassero

La fama della Rocca di Radicofani è legata alle gesta di Ghino di Tacco, brigante gentiluomo vissuto alla fine del Duecento.

Il museo, posto all'interno del cassero, custodisce reperti archeologici dall'età etrusca al Cinquecento e documenta la storia del monumento e del suo restauro con pannelli fotografici, plastici, ricostruzioni virtuali.Il visitatore, inoltre, può percorrere i passaggi sotterranei, visitare le postazioni di tiro, i bastioni e i camminamenti delle mura.[3]



 
   
   

Mappa Radicofani - Veduta dalla rocca | Ingrandire mappa


 
   
Photo album Abbey of Sant'Antimo

   
081213 picture radicofani-old-town   RadicofaniBorgoPanorama  
San Quirico d'Orcia - lo.tangelini
Radicofani - Veduta dalla rocca  

Radicofani - Veduta dalla rocca

 

 

Val d'Orcia album

 

Radicofani - Crete Senesi, veduta dalla Rocca di Radicofani   Radicofani - Chiesa di San Pietro   ContignanoRadicofaniPiazza

Radicofani - Crete Senesi, veduta dalla Rocca di Radicofani

 

  Radicofani - Chiesa di San Pietro   Contignano (Radicofani), piazza


[1] Foto di LigaDue, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
[2] Fonte:Amiata&Dintorni | Rocca di Radicofani
[3] Fonte ; Comune di Radicofani | Museo del Cassero



Cinigiano. Tuscany is celebrated for its beauty and its magnificent light. #travelingintuscany#poderesantapia

 

 

Questo articolo è basato sull'articolo Radicofani dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.